Il prossimo agosto ricorre il trentennale dal primo vagito del sistema operativo Linux. Dal momento che non uso pubblicare sul blog nel mese di agosto, anticipo gli auguri per non perdere l’occasione.
“Salve a voi tutti, qui fuori, che usate Minix. Sto realizzando un sistema operativo (libero) (appena un passatempo, né grosso né professionale come gnu)…” è la traduzione dell’incipit del messaggio con cui Linus Torvalds, il 25 agosto 1991, rendeva pubblici i risultati di un suo lavoro hobbistico iniziato nell’aprile del 1991 affinché chiunque potesse migliorarli ed arricchirli.
Forse è anche stata la nascita dell’open source e, grazie alla collaborazione della schiera di volontari che vi si dedicarono, Linux, quel “sistema né grosso né professionale come gnu”, è diventato proprio il sistema operativo del progetto GNU e del mondo del software libero.
Alla faccia delle affermazioni che il ventunenne Bill Gates faceva, in una sua lettera del 1976, circa l’impossibilità che software prodotto da hobbisti che non si facevano pagare fosse buon software, a mio avviso, e non solo mio, Linux è un ottimo software, anzi, è molto meglio di Windows.
Lo hanno capito i professionisti informatici che lavorano con i server, che adottano quasi plebiscitariamente il sistema operativo Linux.
Il grande pubblico degli utenti di personal computer, al contrario, preferisce Windows: arrotondando le cifre decimali, in questo settore attualmente Windows sta attorno all’87%, Mac OS sta attorno al 10% e Linux soffre attorno al 3%.
Secondo Linus Torvalds tutto si giustifica per il fatto che uno che acquista un personal computer, o apparecchiatura similare consumer, non ha nessuna voglia di installare un sistema operativo e si tiene quello che trova installato: sul personal computer è installato Windows e va bene così, sul cellulare è installato Android (basato su Linux) e va bene così.
Rimane tuttavia da chiedersi perché i costruttori di personal computer preinstallano Windows e moltissimi costruttori di cellulari e di tablet preinstallano Android.
A mio parere semplicemente perché Windows e Android sono prodotti univocamente definiti e che possono essere arricchiti di software aggiuntivo in maniera standardizzata, sia sul piano della produzione del software sia sul piano della installazione di questo.
Linux di univocamente definito ha solo il kernel, tutto il resto è raggruppato in una così detta distribuzione e ogni distribuzione ha un aspetto diverso, ha caratteristiche di funzionamento non uniformi, la stessa installazione di software aggiuntivo avviene in modo diverso: non esiste uno standard.
Tutto ciò che per uno spirito libero che voglia capire quello che fa ed essere libero di scegliere è un punto di merito, per chi vuole semplicemente uno strumento che funzioni senza avere problemi di capire come o di capire come possa funzionare diversamente è un demerito.
E nessun costruttore di hardware può mettere a repentaglio le vendite dei propri prodotti perché ha preinstallato Open SUSE anziché Ubuntu, o Debian anziché Red Hat, o Linux Mint anziché Deepin: preinstalla Windows, che, nel bene e nel male, tutti sanno che cosa è e buona notte.
Ed andiamo avanti così, anche se, a differenza di quanto accadeva qualche anno fa, qualsiasi distribuzione Linux di quelle che ho appena nominato, soprattutto se preinstallata dal costruttore, ci offrirebbe un computer pienamente funzionante senza problemi e senza bisogno di alcuna configurazione, anzi, con una trasparenza ed una semplicità d’uso migliori di quella che ci propina Windows 10.
Ma così è.
Ci sarà sempre, comunque, qualcuno come me che continua a dire ed a cercare di dimostrare che Linux è il miglior sistema operativo esistente, che non è vero che è difficile da usare, ecc.: in questo mio blog l’ho fatto in molte occasioni. L’ultima è stata lo scorso aprile con il mio articolo “Le miniere del software libero” ed il relativo allegato in formato PDF “mondo_linux”.
Molto più di me, che divulgo software libero utilizzabile non solo su Linux ma anche su Windows e Mac, parla specificamente di Linux Dario Dieci (altrimenti noto come SuperDado) sul suo blog all’indirizzo https://www.alternativalinux.it/.
Ma a festeggiare il compleanno concorrono i cinesi, che stanno sempre più utilizzando Linux e che sono avviati a diventare il primo popolo senza Windows.