Nel mio manualetto Musica e Suono.pdf, allegato all’articolo Software libero per fare musica dello scorso maggio, dopo aver presentato alcuni software con i quali è possibile generare file MIDI come “sottoprodotto” rispetto al risultato principale di scrivere partiture musicali, dicevo che un sequencer MIDI deve avere due cose in più, rispetto a questi software.
Innanzi tutto essere in grado di produrre file MIDI traducendo in segnali di controllo l’input inviato da un musicista che suona su una tastiera collegata al computer e, inoltre, dare la possibilità di editare il file contenente i controlli, i così detti eventi MIDI, in modo da poter intervenire con modifiche e/o nuovi inserimenti per arricchire il file stesso di correzioni ai controlli inseriti con la tastiera o di nuovi controlli non inseribili con la tastiera (come controlli per la disposizione stereofonica del suono, l’espressione, il portamento, la modulazione, il cambio dello strumento musicale, ecc.).
Dicevo anche che non esistono – nel mondo del software libero – programmi che, senza tanto impegno di risorse e di capacità di organizzarle, si limitino ad aggiungere solo queste due cose alla possibilità basica di inserire le note e la loro durata con il mouse.
In realtà non è del tutto vero.
Nel citato manualetto, parlando di software libero che può reggere il confronto con lo storico software commerciale Cubase, accennavo alla possibilità di integrare su Linux i tre programmi Rosegarden, Ardour e Hydrogen: il procedimento alquanto complicato è ben descritto da Stefano Droghetti nel documento che troviamo all’indirizzo stefanodroghetti.altervista.org/produzione-musicale. La più grande complicazione insita in questo procedimento è data dalla necessità di utilizzare il server audio Jack con la relativa configurazione e con l’aggravante che l’uso di Jack esclude la possibilità di usare il server audio di default di Linux (Pulseaudio) cui sono collegati tutti gli altri programmi che hanno a che fare con il suono. Non solo: salvo ricorrere a artifici da smanettoni, una volta spento il server Jack il server Pulseaudio non riparte e, per farlo ripartire, occorre spegnere e riaccendere il computer (mi pare che, fortunatamente, ciò non sia più necessario da Ubuntu 15.4 e derivate in poi).
Tutte queste complicazioni non ci sono se usiamo Rosegarden semplicemente come sequencer MIDI, rinunciando alle sue prestazioni sul fronte audio.
D’altra parte la versione di Rosegarden per Windows, realizzata nel giugno 2014 da Richard Bown, uno degli originari sviluppatori di Rosegarden, partendo dalla versione Linux 14.02 – Kaleidoscope, non ha attivate le funzioni audio e funziona solo come sequencer MIDI.
Per il sistema operativo Linux Rosegarden è giunto alla versione 15.10 – Oranges and Lemons, appena uscita.
Su Rosegarden per Linux possiamo sapere tutto visitando il sito rosegardenmusic.com, dove troviamo il tarball del source code e i riferimenti per le varie versioni adatte alle versioni del nostro sistema operativo Linux: per essere tranquilli basta installare Rosegarden dal repository della nostra distro.
Rosegarden per Windows lo troviamo all’indirizzo http://sourceforge.net/projects/rosegarden/files/rosegarden/14.02-WINDOWS/.
Data la carenza di documentazione in italiano, a vantaggio di chi voglia sperimentare Rosegarden come sequencer MIDI, ho ritenuto utile produrre l’allegato manuale in formato PDF, scaricabile e stampabile.
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