Nel documento in formato PDF, intitolato “multimedialità.pdf”, allegato al mio articolo “Software libero per la multimedialità” archiviato nella categoria “Software libero” di questo blog, ho presentato il software Kdenlive (che sta per KDE non linear video editor).
Considero questo software il meglio che ci sia in circolazione per montare filmati di livello professionale partendo dal materiale più disparato, come video clip di vario formato e risoluzione, fotografie e immagini archiviate in formato fotografico.
Nel maggio 2015, quando ho scritto i richiamati documenti, mi riferivo ad una versione della serie 0.9. Proprio in quei giorni era uscita la versione 15.04.0, la prima del nuovo corso: gli sviluppatori di Kdenlive, da quella versione, cominciarono una numerazione seguendo lo stile della Canonical per Ubuntu (15 sta per anno 2015 e 04 sta per Aprile). Trattandosi di una novità, non solo sul piano della numerazione, a quel tempo ho preferito parlare di qualche cosa di più consolidato e stabile e mi sono riferito alla precedente edizione.
Da quel momento ho tuttavia seguito il nuovo corso e, in poco più di un anno, devo dire che l’intenso lavoro degli sviluppatori di Kdenlive ha prodotto qualche cosa di perfetto.
L’ultima versione è la 16.08.01, rilasciata qualche giorno fa (esattamente l’8 settembre 2016), ed è succeduta, ulteriormente perfezionandola, alla versione 16.08.00, rilasciata il 18 agosto 2016: nella comunità Kdenlive non si sono nemmeno fatte le ferie estive.
E’ una versione che sembra fatta apposta per Ubuntu 16.04 e per Linux Mint 18: temo, anzi, che su precedenti versioni di Ubuntu e di Linux Mint sia meglio affidarsi alla versione presente nel repository.
Per installarla su Ubuntu 16.04 o su Linux Mint 18, nei cui repository c’è una versione precedente, occorre digitare su terminale, con collegamento Internet attivo, quanto segue:
sudo add-apt-repository ppa:kdenlive/kdenlive-stable
sudo apt-get update
sudo apt-get install kdenlive
Purtroppo per chi non usa Linux, non ci sono tutte queste novità. Su MacPorts penso che la più recente versione disponibile per Mac OS X sia la 15.04. Per Windows occorre sempre ricorrere alla Virtual Box con una versione della serie 0.9. Pare comunque che gli sviluppatori di Kdenlive siano intenzionati a produrre, a breve, qualche cosa di bello anche per Windows.
La conclusione, per intanto, è che, per godere appieno dell’ultimo grido di Kdenlive dobbiamo avere il sistema operativo Linux: non dico di fare come me, che non uso più Windows da anni, ma almeno installiamo Linux di fianco a Windows sul nostro computer oppure mettiamolo su una chiavetta USB. Spiego come si può fare tutto questo nel manualetto “installazione_linux_mint_18_sarah.pdf” allegato al mio articolo “Benvenuta Sarah” pubblicato lo scorso Luglio su questo blog e archiviato nella categoria “Software libero”.
Ma vediamo cosa ci offre la nuova versione di Kdenlive.
Sul piano puramente estetico abbiamo la possibilità di scegliere tra alcuni temi e stili per l’interfaccia grafica: a me piace molto il tema Breeze Dark con lo stile Breeze.
Per quanto riguarda l’editing delle clip e il loro montaggio tutto rimane praticamente come prima e valgono i richiami e i suggerimenti che si trovano nel mio già citato documento “multimedialità.pdf”: unica bella novità la possibilità di scegliere le transizioni e le loro proprietà su elenchi che ai soliti nomi inglesi, a volte incomprensibili, abbinano piccoli schemi illustrativi che danno l’idea di che cosa produce la transizione che andiamo a scegliere.
La funzione di conversione del formato delle clip si è arricchita di alcune voci, tra cui le quattro DVD NTSC e PAL nei rapporti di aspetto 16:9 e 4:3, già presenti nelle precedenti versioni ma nascoste nella procedura di creazione del DVD.
Le più grosse novità, per un utente dilettante, riguardano il momento della produzione del risultato del montaggio: esportazione, o rendering, che dir si voglia. Il menu di scelta si è semplificato ed arricchito nello stesso tempo. Semplificato in quanto le opzioni ci vengono presentate in raggruppamenti tipologici, arricchito in quanto troviamo cose che non c’erano prima. I raggruppamenti sono:
– Generic (HD per il web, per computer e mobile) che ci offre i formati WebM, MP4 e MPEG-2;
– Ultra High Definition (4K) che ci offre i formati WebM-VP9 e MP4-H265;
– Old TV definition (DVD, ecc.) che ci offre i formati VOB per DVD, Flash, MPEG4-ASP/MP3 compatibile DivX e Windows Media Player;
– Losless HQ che ci offre i formati FFV1, H264 e HuffYUV.
Altra semplificazione riguarda il fatto che, una volta scelto il formato che ci interessa, non avremo più il problema di indicare separatamente i parametri per ottenere la qualità desiderata (bitrate, ecc.) ma ci basterà posizionarci in una delle cinque possibili tacche del cursore Quality: l’ultima corrisponde all’eccellenza, la quarta, penultima, corrisponde ad una qualità elevata e quella di mezzo, la terza, corrisponde ad una qualità buona ed accettabile: il tutto a bitrate variabile automaticamente governato dal programma. Con il risultato che i file prodotti saranno, a parità di qualità, meno pesanti, anche di molto: un filmato di un minuto codificato con un vecchio Kdenlive a bitrate fisso 2.000 in MPEG-4 pesava 16,2 MB; lo stesso prodotto con il nuovo Kdenlive a qualità elevata e bitrate variabile automatico in MP4 pesa 9,7 MB.
Questo formato MP4 (H264/AAC), peraltro definito da Kdenlive come “dominating format”, che corrisponde al formato MPEG-4 Part 14 e non al vecchio MPEG-4, è una delle grandi novità che troviamo nei Kdenlive di ultima generazione: è un contenitore che, a parità di qualità, abbatte notevolmente il peso dei file, solo facendoci pagare tutto ciò con un minimo allungamento del tempo richiesto dal rendering.
Altra grande novità la comparsa dei formati per l’Ultra HD 4k.
Come sempre, per i maghi che conoscono i segreti della piattaforma MLT (Media Lovin’ Toolkit) su cui si basa Kdenlive, esiste la possibilità di programmare profili di produzione personalizzati.
Siamo peraltro in presenza di un software che ha il vantaggio di porsi alla portata del dilettante ma che non fa mancare nulla al professionista.
Il grande difetto di questo mondo MLT è la scarsità di documentazione. Lo stesso manuale Kdenlive presente sul sito da cui possiamo scaricare la versione 16.08.01 è fermo ad una versione vecchia di almeno otto mesi.
Ricordiamo, comunque, che siamo in presenza di software libero, prodotto da appassionati volontari e che, nonostante ci offra ciò che troviamo in costosissimi software commerciali professionali, non ci costa nemmeno un euro.