Sul disco fisso del nostro computer abbiamo il sistema operativo, cioè una serie di file che servono per fare funzionare il computer stesso, abbiamo tutta una serie di programmi applicativi, quelli che servono per fare tantissime cose, come descritto nella serie di articoli sul software libero archiviati su questo blog e, infine, abbiamo i nostri dati: dati che possono essere file di lavoro, come quelli che contengono i conti della nostra azienda o di casa o che contengono la nostra tesi di laurea in corso di elaborazione, o file di archivio, come quelli che contengono raccolte di fotografie, di file musicali, di file video, di ebooks e quant’altro.
Tutto è ospitato, spazio permettendo, sul disco fisso: sistema operativo e programmi applicativi per definizione, file di lavoro per una evidente praticità e file di archivio, soprattutto se parliamo di un computer portatile, per la comodità di avere sottomano, ovunque ci troviamo, tutti i nostri archivi.
Se il disco fisso si rompe – e purtroppo capita, non solo per macchine vecchie – o se ci rubano il computer, perdiamo tutto.
Alla perdita del sistema operativo rimediamo installandone un altro sul nuovo disco fisso o sul nuovo computer; pure alla perdita dei programmi, sia pure con un bel po’ di lavoro se erano tanti, possiamo rimediare reinstallandoli. File di lavoro e file di archivio sono persi irrimediabilmente.
Se si rompe il sistema operativo, cioè se il computer non parte più, esistono modi e strumenti per recuperare i file di lavoro e i file di archivio presenti sul disco fisso prima che l’installazione di un nuovo sistema operativo rischi di cancellarli. Questo rischio è collegato al sistema operativo che andiamo ad installare e a come è organizzato il disco fisso: se il sistema operativo è Windows e tutti i file sono contenuti sul disco in una unica partizione l’installazione cancellerà tutto; se il sistema operativo è Linux – che, come ricordo sempre, è il migliore del mondo – con una certa abilità si potrebbe riuscire a salvare comunque i dati.
Fortunatamente tutti questi disastri o inconvenienti si possono evitare utilizzando software commerciali o liberi che ci aiutano, come si dice, a fare il backup delle nostre cose, praticamente ad avere su un disco diverso da quello inserito nel computer una copia di tutto. Un tempo si facevano i backup su disco floppy o ottico ma ormai le dimensioni dei dati da duplicare e il basso costo dei dischi fissi esterni o delle memorie flash su pennetta fa di uno di questi ultimi supporti quello ideale per ospitare i nostri backup.
Disco esterno o pennetta contenenti i backup andrebbero conservati in luogo diverso da quello in cui si trova il computer, ad evitare che un ladro o un incendio ci freghino computer e backup insieme: a questo proposito vengono molto bene le memorie di massa on-line messe a disposizione da provider di cloud computing.
Fortunatamente può capitare che il danno occorso ad un computer che non si avvia più non sia così grave da dover ricorrere a laboriosi ripristini: si può essere semplicemente cancellato o corrotto il file di boot o può essere intervenuta qualche altra banalità.
Paradossalmente è più difficile, per un dilettante, porre rimedio a questi piccoli inconvenienti che non a quelli più gravi, dove interviene il backup e il ripristino.
Modi e strumenti per fare questo e quello ci sono offerti in abbondanza dal mondo del software libero ed ho ritenuto utile richiamare quelli che mi sembrano i migliori nell’allegato manualetto in formato PDF, scaricabile e stampabile.