I vecchi come me ricordano certamente i tempi in cui per divertirsi con i primi piccoli computer ad uso personale che cominciarono a comparire a metà degli anni settanta del secolo scorso c’era a disposizione un linguaggio di programmazione molto più facile da imparare e da utilizzare rispetto a quelli con cui si lavorava sui grossi mainframe: il BASIC.
Per la verità anche il BASIC (Beginner’s All-purpose Symbolic Instruction Code) era nato presso l’Università di Dartmouth per agevolare l’accesso a un grosso calcolatore da parte dei ricercatori universitari di quell’ateneo, ma, grazie alla sua relativa semplicità di apprendimento e di uso, trovò diffusione planetaria con l’avvento dei piccoli calcolatori alla portata di tutti.
Ciò con il contributo determinante di due giovanotti che adattarono il BASIC di Dartmouth ai piccoli calcolatori, creando una versione del BASIC, l’Altair BASIC, per il primo computer personale comparso nel 1975, il MITS Altair 8800: i due giovanotti si chiamavano Bill Gates e Paul Allen, i quali, proprio sull’onda di questo primo successo, fondarono la Microsoft, che, di fatto, acquisì la proprietà intellettuale del linguaggio BASIC.
Da allora il BASIC ha avuto parecchie rivisitazioni, sempre ad opera o sotto licenza Microsoft.
Una prima rivisitazione libera avvenne nel 1999, quando nacque GAMBAS che portò nel mondo Linux qualche cosa di molto simile al VISUAL BASIC di Microsoft.
Una rivisitazione libera più radicale è quella del 2004, ad opera di Andre Victor, cui si deve la creazione di FreeBASIC.
Altrettanto libera la rivisitazione ad opera di Paul Laughton che ha sviluppato la versione di BASIC per Android di cui ho parlato nel mio articolo “Basic su Android” del novembre 2015 su questo blog.
FreeBASIC continua ad essere perfezionato e si susseguono rilasci a cadenza periodica: l’ultimo è del settembre 2019.
Possiamo dire che FreeBASIC è il BASIC del futuro.
E’ sempre un linguaggio abbastanza semplice da apprendere, anche se, rispetto ai tempi in cui è nato, non è più il solo linguaggio semplice da apprendere ed ha buoni concorrenti su questo piano: anzi, forse ve ne sono ormai di ancora più semplici.
Ereditando la tradizione del vecchio BASIC, concepito con arricchimenti di programmazione grafica adatti per creare i primi video-giochi, pur rudimentali rispetto a ciò che si fa ora, FreeBASIC ingloba una libreria grafica di tutto interesse.
Per chi voglia approfondire allego una introduzione al linguaggio che mette in grado chiunque, anche i principianti, di creare qualche programma.
Il documento è liberamente scaricabile, stampabile e distribuibile.
Ciao Vittorio.
Scopro soltanto adesso il tuo blog e lo trovo veramente molto interessante. Complimenti!
Da poco più di un anno mi sto dedicando al FreeBASIC e per costringermi a tenere ordinati gli appunti e, soprattutto, a non mollare ;-), gli ho dedicato anche un blog: ciuco informatico.
Se non hai nulla in contrario linko l’introduzione che hai scritto che è molto di aiuto per cominciare.
Ciao, Luca
Grazie Luca.
Inutile dire che nel mio manualetto c’è molto ciuco informatico.
Ciao, Vittorio.