In questo blog ho parlato in più occasioni di alcune componenti delle così dette Suite per ufficio, altrimenti denominate Software di produttività personale e, fedele alle finalità dello stesso blog, di divulgare software libero, mi sono soprattutto concentrato su componenti della suite LibreOffice, che considero la regina della categoria.
Le origini di questi software si trovano all’epoca della nascita dei personal computer all’inizio degli anni ottanta del secolo scorso (1981 per il PC IBM e 1984 per il Mac). Le macchine precedenti, denominate microcomputer (prodotte da Olivetti, Altair, Commodor, Apple, ecc.), non erano all’altezza di utilizzare software di questo tipo.
Dopo anni, almeno un quarto di secolo, nei quali questi software sono stati esclusivamente residenti su singoli computer, con il diffondersi del cloud computing, facilitato dal progredire della qualità delle connessioni sul web, è possibile disporre con sufficiente efficienza di suite per ufficio senza che esse siano residenti sul nostro computer.
Uno dei vantaggi del ricorso a questo, che è uno dei tanti aspetti del cloud computing, è di poter far lavorare in gruppo sullo stesso progetto persone che vivono a chilometri di distanza.
Così oggi abbiamo a disposizione vecchie suite per ufficio che si sono adattate ad essere utilizzate anche online, come Microsoft 365 e LibreOffice online, e nuove suite per ufficio che sono nate proprio per il cloud computing, come Google Workspace, Zoho Office e OnlyOffice.
Quest’ultima, software libero in piena regola, oltre che funzionare in cloud può anche essere parzialmente installata sul computer per lavorare offline.
Dal momento che si presta a portare nel cloud computing senza alcun costo anche dei poveri dilettanti, che è un ottimo software anche per lavorare fuori della nuvola e che è software libero, non posso che presentarlo nel mio blog.
E’ ciò che faccio nell’allegato manualetto, come sempre scaricabile, stampabile e diffondibile senza alcun problema.
Categoria: software libero
La più grande calcolatrice per la statistica
In questo blog ho presentato molti software con i quali possiamo con relativa facilità eseguire calcoli e produrre grafici statistici: calc di LibreOffice, Python, Gretl, Tcl/Tk, Julia. Tutti software liberi con i quali possiamo fare anche altre cose.
Ma il software libero ci offre anche un prodotto specializzato nel calcolo statistico e che, soprattutto per le cose più sofisticate, facilita ulteriormente il compito.
Si tratta di R.
Nell’allegato manualetto cerco di spiegare di cosa si tratta.
Come sempre il manualetto è liberamente scaricabile, stampabile e distribuibile.
Ancora editor video
Nel novembre del 2018 ho pubblicato su questo blog l’articolo “Pocker di editor video”, con allegato un manualetto in cui presentavo i quattro editor video di software libero che, all’epoca, ritenevo alla portata di dilettanti: Avidemux, Kdenlive, Shotcut e Open Shot.
Si tratta di software abbastanza facili da usare, proprio adatti a dilettanti, ma che sono considerati non all’altezza delle esigenze di professionisti.
Per i professionisti esisteva Cinelerra, tuttavia alquanto bizzarro da utilizzare anche per loro e, pertanto, il software libero soffriva della mancanza di un editor video di livello professionale utilizzabile senza problemi.
Proprio a quel periodo, novembre 2018 appunto, risale tuttavia la prima release di prova di un nuovo editor video, Olive, prodotta da un solo sviluppatore, che già allora prometteva di coprire questa lacuna del software libero.
Di perfezionamento in perfezionamento e allargatosi il team di sviluppo, Olive, con il recente passaggio alla versione 0.2, sembra aver raggiunto l’obiettivo ed essere diventato il miglior editor video professionale nel mondo del software libero.
Tanto da essere perfino apprezzato da un esigente come Moreno Razzoli, che ne tesse le lodi nel video “Linux video editing” che possiamo gustare cercando su YouTube il video UxbEt8pC6IU.
A parte ciò che Olive ha reso possibile fare nell’esperimento “Olive distributed” descritto nel video con lo stesso titolo che troviamo sul sito Morrolinux dello stesso Razzoli, roba da professionisti con la P maiuscola, si tratta di un software che anche un dilettante può accostare senza eccessivo sforzo.
Nel frattempo anche gli altri software si aggiornano: Open Shot è arrivato alla versione 2.6.1 del settembre 2021, Avidemux alla versione 2.8.0 del dicembre 2021, Shotcut alla versione 22.06 del giugno 2022, Kdenlive alla versione 22.08 dell’agosto 2022 e costituiscono ancora un ottimo pocker. Anche Cinelerra ha raggiunto la versione 7.3 del marzo 2021.
Continuando a lasciare Cinelerra ai soli professionisti e tuttora ritenendo valida la presentazione dei quattro software del pocker per i dilettanti a suo tempo prodotta, allego a questo articolo una presentazione di Olive.
Il documento è liberamente scaricabile, stampabile e distribuibile.
Una scorciatoia per l’HTML
HTML (HyperText Markup Language) è il linguaggio di markup con il quale si creano le pagine che vengono lette dai browser web.
Si tratta dei documenti, così detti ipertestuali, spesso arricchiti da contenuti multimediali e da link per il collegamento immediato con altre parti del testo o con altri documenti, cui ci ha ormai abituati la frequentazione del web, ma che potrebbero con profitto essere utilizzati e scambiati anche al di fuori del web per comunicare in modo vivace e con insuperabile efficacia.
Il linguaggio non è difficile da imparare ma è molto noioso da utilizzare, a causa della necessità di inserire la grande quantità di marcature richieste per dar forma alla nostra comunicazione.
C’é stato pertanto chi lo ha semplificato, inventando linguaggi meno noiosi da utilizzare, come il linguaggio Markdown, e chi ha addirittura escogitato il modo di produrre ricchi documenti ipertestuali senza nemmeno conoscere alcun linguaggio di marcatura.
E’ ciò che si può fare utilizzando un editor, chiamato Abricotine.
A questo portentoso strumento dedico l’allegato manualetto, liberamente scaricabile, stampabile e distribuibile.
Plain TeX
Nell’allegato “pdf_lyx” al mio articolo “Scrivi e pubblica veri libri”, comparso su questo blog nel novembre 2017, ho presentato un editor con il quale è possibile produrre composizioni tipografiche su file (in formato PDF o altro) aventi tutto lo stile del libro stampato.
Nessun word processor è in grado di rispettare alla perfezione questo stile ma l’editor LyX può farlo grazie al software su cui si basa: il sistema TeX.
Lo chiamo sistema in quanto siamo di fronte ad una nutrita serie di pacchetti software, ciascuno destinato a fare certe cose.
I puristi dicono che l’editor LyX non è vero che rispetti alla perfezione il classico stile tipografico ma che la vera perfezione si realizzi solo utilizzando direttamente il particolare linguaggio del sistema TeX, magari ricorrendo ad una serie di macro-istruzioni che sono raccolte nel linguaggio LaTeX, destinate ad arrotondarne le tante spigolosità.
Io utilizzo ricorrentemente l’editor LyX, con risultati che ritengo ottimi e non mi accorgo di certe finezze.
Una cosa è comunque certa: sia che utilizziamo LyX sia che utilizziamo LaTeX, per fare certe cose, come scrivere caratteri speciali, formule matematiche, ecc. dobbiamo conoscere almeno alcuni comandi che appartengono al linguaggio TeX originario, quello che, per evitare confusione con la sua versione arricchita chiamata LaTeX, si usa chiamare Plain TeX.
Dal momento che con l’avvento di LaTeX nessuno più parla di TeX ho ritenuto utile dedicare ai suoi comandi originari di più ricorrente utilità il manualetto allegato in formato PDF, come sempre liberamente scaricabile, stampabile e distribuile.
Latex e la musica
In questo blog ho parlato di Tex e di Latex in un articolo del novembre 2017, intitolato “Scrivi e pubblica veri libri”, con allegato un manualetto sull’uso di un editor, Lyx, che facilita enormemente l’utilizzo di questi software per produrre testi che abbiano la forma classica dell’editoria cartacea e ne segua i dettami stilistici.
Nel manualetto ho accennato, tra l’altro, a come sia possibile inserire righi musicali in questi testi utilizzando un collegamento che si può instaurare tra il motore Tex e il software di grafica musicale Lilypond attraverso il modulo lilypond-book, limitandomi a descrivere come ciò possa avvenire utilizzando l’editor Lyx.
Non è solo in questo modo, tuttavia, che si può scrivere musica con Latex.
Inoltre quando si scrive di musica non necessariamente ci si limita a righi musicali ma vi sono altre caratteristiche simbologie alle quali si ricorre.
Dal momento che l’argomento non è trattato con la necessaria completezza dalla pur numerosa documentazione che si trova in rete su Tex e Latex, ho ritenuto utile proporre l’allegato manualetto, liberamente scaricabile, stampabile e distribuibile.
Software libero per l’econometria
In questo blog ho parlato spesso di software libero per il calcolo, proponendo anche manualetti dedicati ad alcuni particolari strumenti: dal foglio elettronico a linguaggi di programmazione particolarmente orientati al calcolo, soprattutto con riguardo a quella che viene oggi chiamata data science: in quest’ambito con specifico riferimento agli strumenti per il calcolo scientifico e per l’analisi dei così detti big data che fornisce il mondo di Python.
Un’altra branca dell’analisi dei dati è l’econometria, disciplina che utilizza metodi matematici e statistici per elaborare modelli descrittivi o esplicativi per la verifica o per la previsione delle conseguenze di provvedimenti di politica economica.
Sempre da dati si parte, questa volta non più per supportare attività scientifiche di laboratorio o per ispirare condotte manageriali in azienda ma per orientare decisioni di carattere politico.
Gli strumenti di base sono sempre gli stessi ma nei vari campi sono adattati o arricchiti in vista di specifici obiettivi.
Nel mondo del software libero esiste una raccolta di strumenti finalizzati all’econometria, racchiusa in un pacchetto denominato GRETL (GNU Regression, Econometrics and Time-series Library).
Si tratta di una cosa per professionisti ma ritengo utile presentarne i caratteri essenziali nel manualetto allegato, come consueto ad uso di curiosi dilettanti, tra i quali si ritrova magari qualche studente che ne può trarre buone premesse per successivi approfondimenti.
Il documento è liberamente scaricabile, stampabile e distribuibile.
ffDiaporama in appimage
Nel giugno 2017, su questo blog, con un post intitolato “ffDiaporama S.O.S.” ho lanciato un allarme dovuto all’abbandono del progetto ffDiaporama, un software che ritengo il migliore esistente per creare presentazioni fotografiche. Al post avevo allegato un manualetto in formato PDF sul suo funzionamento.
L’abbandono del progetto comporta che l’ultima versione disponibile del software, la 2.1, scaricabile dal sito http://ffdiaporama.tuxfamily.org/?lang=it e rilasciata il 9 febbraio 2014, funziona su Linux fino a versioni di quell’epoca e su Windows fino alla versione 8.1.
Fortunatamente c’è stato qualcuno che, a differenza del sottoscritto, che di software ne parla ma non ne produce gran che, si è rimboccato le maniche e ci ha regalato una appimage di quella che ha chiamato versione 3 di ffDiaporama.
La troviamo all’indirizzo http://ffdiaporama.sbk2day.com/.
Funziona benissimo anche su recenti versioni di Linux, ma solo su Linux.
Una volta scaricato il file (ffDiaporama-x86_64.AppImage) lo collochiamo in una directory adatta, per esempio la /opt, rendiamo eseguibile il file attraverso la scheda Permessi delle Proprietà e apriamo il software richiamando il nome del file stesso.
Per chi si voglia divertire riallego la piccola guida in formato PDF che avevo proposto a suo tempo e che ben si adatta anche alla nuova versione di ffDiaporama.
Le miniere del software libero
In questo blog, dedicato alla divulgazione del software libero, ho presentato tanti programmi, penso oltre il centinaio, per tutti i gusti e per tutte le esigenze.
Quasi sempre si tratta di programmi che possono essere innanzi tutto utilizzati sul sistema operativo del mondo del software libero, GNU Linux, ma che hanno versioni installabili anche sui sistemi operativi, così detti proprietari, Windows e Mac OS. Si tratta dei software più famosi, che hanno un proprio sito web dal quale possiamo scaricare il file per l’installazione sul sistema operativo preferito, purché si tratti del sistema e della versione adatta al file di installazione.
In questo caso utenti Linux, utenti Windows e utenti Mac sono sullo stesso piano: se dispongono di una versione del sistema operativo adatta per far funzionare il software lo installano avvalendosi del file di installazione.
Ma gli utenti di Linux possono procurarsi il software, sia esso utilizzabile anche su altri sistemi, sia esso riservato al sistema Linux, anche senza accedere ai siti, con il vantaggio di ottenere sempre versioni del software, magari superate e non più esibite sui siti, ma adatte alla versione del proprio sistema operativo Linux.
Come dire che Linux, con il software libero, può giocare a casa propria.
Per capire come si gioca in questa casa ho ritenuto utile proporre l’allegato manualetto, liberamente scaricabile, stampabile e distribuibile.
Spero così di contribuire a dimostrare quanto sia vera l’affermazione che GNU/Linux è il miglior sistema operativo del mondo.
Software libero per fotografi
In questo mio blog ho presentato due gioielli del software libero sull’argomento fotografia.
Il primo, ffDiaporama, in un manualetto allegato all’articolo “ffDiaporama S.O.S.” del giugno 2017, riguarda un software con il quale possiamo utilizzare le nostre fotografie per costruire veri e propri filmati.
L’altro, digiKam, in un manualetto allegato all’articolo “digiKam, il massimo” del febbraio 2018, riguarda un software per la catalogazione di un archivio fotografico (ma non solo).
In entrambi i casi si tratta di software destinati ad utilizzare fotografie già prodotte e finite.
Esistono altri software destinati a produrre o a manipolare le fotografie prima che diventino cosa finita.
A questi dedico il manualetto allegato, liberamente scaricabile, stampabile e distribuibile.